Manutenzione, questa sconosciuta

L’Italia è un Paese bellissimo, ricco _ tra le altre cose _ di edifici storici meravigliosi. Ma spesso mal tenuti. Stesso discorso vale per case e palazzi delle nostre città. Non so perché, ma il concetto di manutenzione sembra difficile da fare capire, visto che in Italia il patrimonio immobiliare è molto vecchio, poco appetibile e quindi deprezzato. Cosa che turba i sonni dei proprietari di case ed appartamenti, ma ancora non insegna il valore dell’importanza di prendersi cura dei propri immobili “in tempi non sospetti”, cioè prima che esteticamente invecchino o che gli impianti necessitino di riparazioni.

Se queste proprietà, negli anni, fossero state tenute in forma, proprio come una modella fa con il proprio corpo, tanti immobili adesso non sarebbero in condizioni talmente disastrose da dover essere sventrati e rifatti da zero per poter essere di nuovo capaci di generare una rendita.

Per fare un esempio, proprio ieri partecipavo a un sopralluogo per il malfunzionamento di un impianto di irrigazione in un giardino e, risolto il problema principale, di tipo elettrico, che impediva all’impianto di avviarsi, il tecnico ha riscontrato anche un difetto _ per ora non completamente invalidante della pompa principale _ dovuto al probabile accumulo di sporcizia sul fondo del pozzo, dopo quasi 30 di utilizzo senza che questo sia mai stato pulito. Tradotto: il destino della pompa, a breve, sarà di ostruirsi completamente.

Ma nonostante la segnalazione dell’esperto, il proprietario ha sentenziato che non c’era bisogno al momento di intervenire visto che tutto stava funzionando. E qui sta il problema: far capire che una manutenzione regolare evita di dover sostenere costi e riparazioni importanti in futuro. Ovvero, prevenire sarebbe meglio che curare, anche in campo immobiliare.

Negli hotels a cinque stelle, la manutenzione costante è un imperativo. E per costante, si intende ad esempio di ritoccare i segni lasciati dal trascinamento di valigie lungo muri e spigoli, ad ogni ripartenza dell’ospite. Lungi dall’eseguire una manutenzione settimanale sulle case, è certo che i proprietari dovrebbero iniziare a considerare i propri asset immobiliari come i beni più preziosi che posseggono e reinvestire, annualmente, almeno un 10 per cento dei propri utili, in opere di manutenzione e innovazione tecnologica. Questo permetterebbe di restare competitivi sul mercato, di differenziarsi dalla massa degli immobili con segni di vetustà e di far sì che la rendita possa durare nel tempo e garantire un sostegno alla famiglia per più di una generazione.