I limiti del mercato immobiliare italiano

Il mercato immobiliare italiano sta agonizzando tra valori in picchiata e immobili datati e malconci, rimasti invenduti da anni. Fatta eccezione per alcune agenzie basate nelle più importanti città italiane o per qualche agente ‘illuminato’, il real estate di casa nostra è ancora ben lontano dal lavorare con un approccio internazionale, investire sul digital marketing, sull’editing e la fotografia di tipo professionale, sulla qualità degli standards operativi o sui servizi integrati di assistenza al cliente e alla progettazione, da renderings a ristrutturazioni chiavi in mano.

L’immenso patrimonio immobiliare italiano meriterebbe un respiro più ampio capace di restituirgli il valore che merita, di incrementare valori come la qualità e l’appetibilità su scala internazionale.

Ma la maggior parte degli agenti immobiliari italiani non parla inglese e non usa mezzi professionali per promuovere le proprietà che prende in carico. Un’occhiata ai siti leader italiani (immobiliare.it e casa.it) che raccolgono, incolpevoli, gli annunci piazzati dalle tante agenzie immobiliari italiane regala una triste panoramica del livello di professionalità del settore.

Ebbene, il mercato immobiliare italiano dovrà necessariamente passare, prima o dopo, dalla rivoluzione digitale e dovrà adeguare il proprio linguaggio a quello delle nuove generazioni per cui l’abitazione non è più un qualcosa di statico da tramandare in famiglia, non è un elenco di stanze e pertinenze mal rappresentate, ma è un universo fluido che racconta _ a velocità raddoppiata _ mode, momenti della vita, innovazioni tecnologiche, spostamenti lavorativi, traslochi all’estero, alti e bassi degli stipendi, divorzi, sodalizi, separazioni e nuovi inizi.